Consorzio Franciacorta festeggia mezzo secolo di denominazione controllata

Chi pensa che il Franciacorta sia il cugino meno prestigioso dello Champagne, si dovrà ricredere. La qualità del nostro spumante, simbolo del territorio lombardo, non può essere messa in discussione.
Nel mese di Settembre il consorzio Franciacorta ha organizzato a Erbusco un convegno per celebrare i suoi primi cinquant’anni di denominazione controllata. Ieri DOC oggi DOCG.

Non solo una festa, ma anche un’analisi approfondita per comprendere meglio quello che si è, e quale strada prendere per il futuro, grazie ad un’indagine guidata dal sociologo Domenico De Masi, presentata proprio all’Albereta di Erbusco.
Il convegno, moderato dalla giornalista Maria Latella ha visto diversi ospiti, come gli imprenditori Andrea Illy, presidente di Altagamma, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, i docenti Roberta Garibaldi dell’Università degli studi di Bergamo e direttore scientifico di East Lombardy e Andrea Rea dell’Università Bocconi di Milano, i giornalisti Federico Quaranta voce di Decanter su Rai Radio Due e Kerin O’ Keefe di Wine Enthusiast. Oltre al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. E naturalmente Vittorio Moretti, presidente del Consorzio.
La ricerca ha spaziato su diversi temi: dal vino al processo di produzione e distribuzione, dal territorio al turismo, dal marketing alla comunicazione.
Ed è anche a queste analisi che è possibile guardare al futuro con ottimismo. E come potrebbe essere diversamente?
Il Consorzio Franciacorta, fondato nel 1990, oggi conta ben 116 cantine. L’export durate lo scorso anno ha registrato un aumento del 15%, con un crescente interesse in Giappone, seguito da Svizzera e Germania.

Il presidente del consorzio, Vittorio Moretti, ha confermato il trend positivo di questi ultimi anni: “Come imprenditori vitivinicoli della Franciacorta abbiamo lavorato con determinazione e visione, perché questo territorio diventasse una eccellenza a livello internazionale. Con le nostre vigne abbiamo ridisegnato il territorio, conferendogli un sapore unico. Abbiamo investito nella terra e nelle cantine con l’obiettivo di offrire alla nostra clientela la certezza di gustare un prodotto di grande qualità, che dà gioia e piacere. Ora, con questa ricerca, vogliamo guardare in prospettiva e disegnare il nostro futuro nei prossimi dieci anni. Vogliamo farlo insieme a quanti, con compiti istituzionali, hanno a cuore questo territorio, capace di unire in modo unico il sistema del vino, l’ospitalità e il turismo ambientale”.

Sembra che ora, per il consorzio, sia il momento di concentrarsi sull’identità, qualcosa che permetta a chiunque di identificare il Franciacorta con il territorio di appartenenza per dare anche maggiore spinta turistica e culturale alla regione.
Franciacorta è stato uno dei primi a fare del biologico la propria bandiera. Ma non solo. È anche il primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad avere ottenuto nel 1995 la denominazione DOCG.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *